lunedì 31 ottobre 2011

Crisi, il Miglioramento parte da te!

Posted by Francesco Perrelli with 2 comments
Inutile far finta che la crisi non esista, come fa il governo italiano da molti mesi, anzi da quando è cominciata.
Il Miglioramento della vita di ogni individuo non può prescindere da quello che accade alla società e a tutto ciò che lo circonda quotidianamente.




Una delle leggi universali da non dimenticare, e che invece il consumismo non fa altro che coprire, nascondere, deformare, sminuire, annientare, è che "tutto il mondo è paese", "siamo tutti su la stessa barca". 
Adesso più che in ogni altra epoca "tutto è di tutti" e l'Italia è fusa con l'Europa e con l'universo. Questo vale anche per l'economia...
Cosa vuol dire Economia? Non è la borsa, le banche, le multinazionali. L'economia siamo noi nella vita di tutti i giorni, è il bimbo africano che muore solo per un po' d'acqua che qualcuno non vuole far arrivare ovunque.
Non funziona più perché quello alla "occidentale" è un finto paradiso.
Mancano troppe leggi universali nella globalizzazione.

Non c'è parità nell'informazione perché contorta, distorta, manipolata. Manca equilibrio uomo-donna nei poteri, a volte piuttosto troviamo ruoli capovolti completamente, vedi donne manager, esplosione ed incoraggiamento dell'omosessualità (con tutto il rispetto). 
Produciamo più di quello che serve ma la ricchezza totale del mondo se la gode solo una piccola percentuale mentre oltre l'80% è in povertà, schiavismo o quasi.
I beni di prima necessità come acqua, casa e lavoro sono un lusso.

Questi sono solo alcuni grossi errori della nostra "civiltà", e "civiltà" è ancora una parola grossa per questo tipo di mondo.

Ma cosa fare allora? Partiamo dall'esempio più recente di "ipnotismo" da consumismo. 
Riporto da un articolo di oggi di Simone Perotti di http://www.ilcambiamento.it/ :

" In fila, assembrati, disperati, bisticciando per un metro di lontananza dal cancello. Alcuni perfino dalla sera prima. In migliaia, tanto da far intervenire la polizia…
Detta così sembra una scena dal Darfur: colonne di disperati in cerca di cibo. Invece è Roma, l’altro ieri, dove un mare di gente faceva a cazzotti per entrare da Trony. Volevano essere tutti sicuri di accaparrarsi le loro cianfrusaglie. Pezzi di plastica a pochi soldi, oppure anche a tanti soldi, non conta. Contava esserci, officiare ancora una volta la sacra, inviolabile liturgia del consumo…"



E' il paradosso del nostro presente, anche del tuo, chiunque tu sia.
Vuoi sapere cosa fare?
Fermati a pensare. Pensa alle leggi universali e alla tua natura. Non credo che la tua saggezza universale si trovi negli oggetti, nella tecnologia, nel consumo, nella finanza divoratrice di futuro.

Allora capirai che devi boicottare questo sistema impazzito e schiavo di se stesso:

1- Non comprare oggetti inutili anche se "sembra" che puoi permettertelo, perché alimenterai il sistema.

2- Sbarazzati di tutto il superfluo. Occupa posto nella tua testa, ti toglie energia che devi utilizzare in modo più saggio.

3- Cerca di non essere schiavo di auto, moto, veicoli inquinanti, banche, finanziarie, ipermercati, offerte, tecnologia inutile.

4- Semplifica tutto, la tua giornata, il tuo lavoro, la tua vita.

5- Quando puoi diffondi questa filosofia.

6- In politica il tuo voto è importante, ti fanno credere che non lo sia così voterai senza accorgetene il partito-non partito-casta che interessa alla cricca del più forte al momento. Meglio una nuova corrente o una lista minore. Informati sul loro programma, qui non mi esprimo per restare imparziale ma ci sono movimenti locali imparziali, la maggior parte su internet che vogliono abolire completamente il sistema attuale fatto per pochi. Vogliono l’acqua pubblica per tutti, informazione libera, diritto di scegliere “realmente i rappresentanti del governo”, e non con una croce su un foglio colorato, come fossimo “analfabeti”.

7- Spegni la TV, apri un buon libro. Non credere ai TG e alle guerre, sono tutte inventate da potenti e distorte nell'informazione. 
Vai in campagna,piuttosto e annusa un fiore, da quanto tempo non lo fai??? 
Quanto ti hanno allontanato dalla campagna più vicina?

8- Forse molte cose sono destinate a cambiare per sempre e ti spaventi. Quanti posti di lavoro già stanno scomparendo? Ma vale la pena continuare ad appoggiare questo sistema?

9- Cerca di consumare solo prodotti della tua terra, almeno più vicino possibile, prodotti locali, non grandi firme dell'alimentazione, più costose e meno genuine.

10- Credici perchè tutto invece ti dirà di fare il contrario, perchè sono in pochi a volere tutto il potere e ti strumentalizzano con la antica legge del "divide et impera", dividi (crea disuguaglianze) e governa!

Un abbraccio, Jack!

venerdì 21 ottobre 2011

Piacere e dolore, conoscerli per Migliorare

Posted by Francesco Perrelli with 1 comment


Pensa a quante volte hai rimandato qualcosa il più possibile.
Una telefonata, la rottura di una relazione, prendere una decisione. Lo hai fatto perché un tuo schema associava dolore all’agire. Ma poi quando la cosa importante non è stata più procrastinabile cosa hai fatto? L’hai comunque portata a termine.
Semplicemente non agire è diventato più doloroso che agire. Hai spostato l’associazione del dolore. La prossima volta quindi puoi chiederti “Se non agisco adesso eviterò dolore ma quanto ne proverò invece più in la?”.
Piacere e dolore dominano la nostra vita, lo vogliamo o no. Sono gli eterni antagonisti e possiamo riconoscerli in qualsiasi situazione.

Pensateci. Tutte le nostre decisioni sono dipendenti dal voler allontanarci dal dolore, dalla sofferenza grande o piccola per poterci avvicinarci il più possibile al piacere.
Cosa vuol dire? Semplicemente che quando dobbiamo rispondere a un invito, scegliere il tipo di lavoro, l'auto nuova, perfino il partner, ebbene ci chiediamo inconsciamente quanto la nuova situazione ci avvicini al piacere, o meglio a ciò che crediamo possa farci stare bene e contemporaneamente quanto ci allontana dai dispiaceri, da tutte le sensazioni o emozioni che reputiamo negative.

Così ad esempio se dobbiamo decidere di 
dimagrire, per darci coraggio subito cominciamo a pensare che miglioreremo la nostra salute, potremo indossare abiti più alla moda e ci sentiremo più sicuri tra gli altri.
Simultaneamente una parte che è in tutti noi, quella dell'auto-sabotaggio cerca di allontanarci dal dolore della fatica, la fatica di correre e sudare, di privarci dei cibi dolci, dell'impegno di fare il borsone per la palestra ecc. ecc.

Una regola del piacere/dolore è quella secondo la quale le persone fanno molto di più per evitare dolore che non per avvicinarsi al piacere. Cioè ha come priorità nelle singole scelte quotidiane prima quella di fuggire da qualsiasi disagio in qualsiasi forma e solo in un secondo momento si riserva il raggiungimento del piacere. Ne deriva che la stragrande maggioranza della gente passa il tempo a organizzarsi per difendere quello che ha piuttosto che accrescerlo o migliorarlo. 

Quello che puoi imparare da questa lezione cambiando immediatamente è associare dolore sufficiente al fatto che non cercherai di mettere in pratica le nozioni di questo libro. Devi scriverti su un foglio o su un’agenda “Io metterò in pratica i consigli letti così andrò in direzione del piacere altrimenti proverò ancora più dolore in futuro per non aver voluto migliorarmi”.
Se ne può parlare per libri interi su quest'argomento in quanto è possibile applicare tecniche specifiche per utilizzare il dolore e il piacere a nostro vantaggio. 

Il piacere come abbiamo visto nella visualizzazione ha un potere grandioso che è quello di innescare sensazioni positive permettendoci di superare ostacoli in apparenza insormontabili. Il dolore è associato a vizi come il fumo o l'alcool nelle cure per l'eliminazione di dipendenze.

Associando opportunamente dolore all'oggetto del "vizio" o della "dipendenza" si abitua lentamente il soggetto a disgustare il gesto radicato nelle sue abitudini. Di pari passo si costruisce piacere, sensazioni benefiche di grande impatto emotivo in una nuova abitudine sostitutiva del vizio. Questo da successo ai percorsi di terapia cognitivo-comportamentale nei quali si sostituiscono comportamenti costruttivi (piacere) ad altri distruttivi come manie (dolore).

Vorrei darvi piccoli esercizi per provare su voi stessi come migliorare facilmente una volta appresi alcuni funzionamenti della vostra straordinaria mente.
Provate già da subito a cercare in ogni vostro comportamento se state fuggendo da qualcosa di negativo, spiacevole e/o avvicinandovi al raggiungimento del piacere.
Quando ad esempio non riuscite a prendere una decisione fatevi le seguenti domande:

a-    Che dolore/dispiacere/fastidio associo alla scelta?
b-   C’è qualche dolore sia che io faccia questa cosa sia che non la faccia?
c-    C’è qualche piacere nel non agire?
d-   Cosa mi costerà non decidere subito?

Il dolore puo’ diventare il più grande degli alleati.
Le cose a cui associ dolore e piacere formano il tuo destino.
La vita puo’ essere vissuta nell’ impegno di provare
grande piacere e meno dolore possibile.


Anthony Robbins

sabato 15 ottobre 2011

Psicologia del Miglioramento Blog: Le fondamenta - Ebook gratuito: Psicologia del Miglioramento Blog Le fondamenta I più efficaci strumenti di crescita personale L'unico libro in formato elettronico ...

lunedì 26 settembre 2011

Oggi vediamo come trasformare a nostro vantaggio qualcosa che nasce sempre come difficoltà ed è in tutti gli avvenimenti della nostra vita, la resistenza.
La resistenza è soprattutto quella riguardante i cambiamenti ed è diffusissima, fa parte della vita di ogni giorno e ci riguarda tutti, semplicemente perché il cambiamento fa parte della vita stessa. Ogni volta che si prospetta, all’interno di un sistema di persone, la possibilità di cambiamento c’è resistenza da parte di uno o più individui e può essere più o meno forte. 


Si tende a sviluppare resistenza per difendere il nostro stato di confort, come abbiamo visto nella prima parte del libro, per evitare il dolore, non tanto per il cambiamento in se quanto per l’ignoto che nasconde. Sappiamo ciò che lasciamo ma non a cosa andiamo in contro, per cui naturalmente siamo portati tutti a resistere, a opporre resistenza affinché il cambiamento non avvenga, almeno non immediatamente.


Consideriamo, però la comunicazione tra due persone, diciamo tra te e un’altra con cui devi accordarti su qualcosa da fare, esempio un progetto, una miglioria, un lavoro. La resistenza, abbiamo capito, che innanzitutto è la normalità, devi aspettartela ma non puoi mica metterti in assetto di guerra e prepararti a difendere tutte le tue idee incondizionatamente. Più volte ho spiegato che non può funzionare in quanto ogni persona vuole sempre decidere le proprie scelte, più facilmente che accettare quelle di altri. La strada più efficace, insegna la PNL, è una sola. Fare in modo che qualsiasi decisione tu voglia far prendere all’altra persona, devi trovare il modo che lo faccia da sola. 


Non imponendoti, ma immedesimandoti, ricalcando e poi guidando come abbiamo visto. C’è poi un altro aspetto. Dovrai vedere la resistenza come qualcosa creata da te e non appartenente all’altro. Questo è spiegato subito perché l’altra persona può resistere solo a qualcosa che tu fai o dici. Sapendo che puoi controllare perfettamente solo il tuo comportamento è saggio considerare la resistenza un tuo problema piuttosto che dell’altro. Oltretutto il problema sarebbe la tua resistenza alla resistenza dell’altro. 

Eliminala ed eliminerai il problema.



La fisica quantistica ci dice che cambiando una parte di qualsiasi sistema, automaticamente cambia il sistema stesso che dovrà adeguarsi. Ai cambiamenti del tuo comportamento corrisponderanno i cambiamenti del comportamento dell’altro.


Facciamo un esempio concreto di dialogo tra Sara e Arianna:

Sara : Sai Arianna, finalmente ho messo insieme diverse considerazioni
sul lavoro del nostro ufficio e ho preparato un piano preciso su come riorganizzare alcuni compiti, migliorando di gran lunga l’intero procedimento.

Arianna : No, dai, per favore non mi va assolutamente di stravolgere                                    ancora una volta tutta l’organizzazione come un anno fa. Crearono solo il caos totale senza alcun miglioramento. Invece di risparmiare tutti tempo, ne perdemmo molto di più per poi tornare al vecchio sistema.

Ora come vedete è chiaramente quello che succede spesso. Difficile cambiare un sistema collaudato, ancora di più se un’esperienza negativa in tal senso sembra non lasciare nessuna chance. Sara è convinta della sua strategia, vuole assolutamente che si adotti (vedi parole scritte in corsivo nelle sue frasi). Comprende quindi che una volta individuati i motivi profondi per cui Arianna oppone resistenza, potrà adeguarsi con il ricalco e solo dopo tentare di guidarla per trovare una possibilità di farle cambiare idea. 

Arianna ha già fatto intendere alcuni elementi della resistenza (in corsivo), come l’esperienza disastrosa di un anno prima e il fatto che non servì a risparmiare tempo. Quindi Arianna è d’accordo sul risparmiare tempo. Ecco l’elemento su cui accordarsi per il ricalco.

Sara: Infatti hai ragione, Arianna.(fondamentale inserire il nome      rafforzando l’accordo). Il nuovo sistema dovrebbe far risparmiare     tempo a tutti, solo così migliorerebbe il lavoro.   
    
Ecco come Sara così si è messa sullo stesso piano di Arianna. Ora sono d’accordo almeno su un punto. Può facilmente capire il motivo per cui resiste ad nuove prove di miglioramento.

        Sara : Capisco che se non vuoi provare nuovamente a cambiare il                   sistema con cui si lavora avrai dei motivi, quali sono?    
 
Sara è consapevole che per fare cambiare idea ad Arianna, quest’ultima deve farlo per i suoi motivi e non per quelli di altri.

Arianna: Adesso capirai perché non funzionò. All’ora qualcuno si era convinto     che mettendo in pratica le idee di un giovane talento universitario si       sarebbero risolti tutti i problemi. La grandiosa idea era quella di cambiare posto a qualche impiegato, ridistribuire alcuni compiti, il tutto senza interpellarci minimamente. Bastava chiederlo a noi cosa non andava, siamo noi che ci lavoriamo.

A questo punto è molto più chiaro. Arianna è convinta che il cambiamento può solo partire da idee sue, interpellando magari i colleghi che invece nessuno ha pensato di coinvolgere un anno prima. Questo è l’elemento chiave su cui Sara deve riformulare la discussione per guidarla sulla possibilità di riprovarci.

        Sara : Arianna, potevi dirmelo che sapevi bene cosa c’è da cambiare.                            Allora dimmi cosa potremmo fare per riuscire a velocizzare tutte le                     mansioni?
        Arianna: Beh, sono tante le cose da provare a cambiare…
        Sara: Appunto, comincia a dirmene qualcuna, vediamo se ci avevo                           pensato nel mio piano…

Credo sia abbastanza esplicito. La discussione è stata abilmente ristrutturata, canalizzandola su un terreno più fertile. Sottolineiamo anche (nelle parti in corsivo) come Sara abbia utilizzato anche la simpatia, scherzando con Arianna quasi complimentandosi del fatto che già sapesse quali erano i cambiamenti da fare. E poi per guidare definitivamente la discussione l’ha coinvolta nel suo stesso progetto ma senza imporsi, anzi lasciando sempre la sensazione che fosse Arianna a condurre il cambiamento.


[N.B. Brano tratto da un più ampio capitolo della 2° parte del libro Le fondamenta - I migliori strumenti per la crescita personale, a cui potrai accedere dopo aver letto la prima parte gratis!]


E tu non credi che potresti ottenere il meglio dagli altri se sapessi come migliorare la comunicazione con la Programmazione Neuro Linguistica?


Fammelo sapere!


Un abbraccio, Jack!

martedì 20 settembre 2011

Negli ultimi anni ci chiediamo tutti, sempre più spesso  “Cosa sta accadendo al mondo? Quali sono i valori? Come trovare il giusto? La verità dove risiede?”. C’è smarrimento, confusione, schizofrenia globale. Se ci pensiamo,  onestamente fino a pochi anni fa ogni comunità, nazione, popolo, etnia aveva i propri valori, sapeva cosa era giusto e cosa non lo era in relazione alle proprie origini e cultura ovviamente.

Gli elementi principali che avevano tenuto, per così dire, le redini della società erano ben individuabili: religioni, politica, informazione TV, giornali, tradizioni. Credo che questi siano stati i cardini sui quali si reggeva una grande maggioranza di valori. Concetti come vita, educazione, civiltà, giusto e sbagliato, correttezza, famiglia, istruzione, cultura, rispetto, sentimenti ecc. derivavano da strumentalizzazioni di questi capisaldi.

Sono quelli che io più volte chiamo e chiamerò “condizionamenti”. Siamo esseri programmabili e quando non siamo liberi di pensare non ci accorgiamo dei potentissimi condizionamenti subiti da mass-media, religioni, usanze, tradizioni, famiglia, comunità nella quale viviamo. Perché in Italia, allora, la maggior parte della gente va in chiesa e crede di “doversi” (e non volersi) sposare secondo antiche e rigide regole di una chiesa che conosce solo grazie al catechismo e al lavaggio del cervello? Se invece mi sposto in India, allora trovo cultura, ideali, tradizioni completamente differenti. Qual è la verità delle due? E quale tra le centinaia di diverse culture del mondo?
La risposta, dopo decine e decine di libri letti, vent’anni di approfondimenti sull’ uomo/donna/essere umano e i suoi comportamenti capisco che non è facile, o meglio, per me è semplice da intravedere ma non da accettare immediatamente.
Le risposte più profonde ci vengono dalla fisica quantistica e da una parte della scienza che nell’ultimo decennio è ancora alle prese per decifrare alcune leggi che riteneva assodate ed inconfutabili ma che non spiegano del tutto alcuni importantissimi fenomeni astro-fisici.
L’universo è un unico organismo vivente. Questa è la risposta ai mali ultimi dell’umanità. L’uomo se ne è dimenticato. Le religioni un po’ ce lo ricordano, ognuna tirando l’acqua al proprio mulino, certo, ma politica, informazione strumentalizzata e consumismo cancellano costantemente e quotidianamente questa risposta programmata nel la nostra saggezza più profonda. L’essere umano è il risultato di milioni di anni di evoluzione insieme con l’universo e ciò se messo a confronto con un singolo nostro problema quotidiano ci riporta immediatamente a ricordarci chi siamo veramente, cosa siamo capaci di fare.
Divide et impera”(wikipedia) ossia Dividi e domina, per dirla con il leggendario Impero Romano, sembra essere l’unica regola, l’unico valore che soppianta tutti gli altri, che ci indica chi siamo, chi dobbiamo diventare, cosa dobbiamo fare, come dobbiamo vivere.
Personalmente lo spiego meglio con un gioco di parole, “Dividi dal resto, unisci e dominerai”. Perché politica, religione e denaro non fanno altro che allontanarci da modelli a cui apparteniamo per “arruolarci” nelle loro file. Qualsiasi azienda lavora per catturare adepti/clienti successivamente consolidando queste masse unificandoli ed abituandoli a comportarsi tutti allo stesso modo. Esempi ce ne sarebbero migliaia nel commercio .
Ecco che tutto ciò ci destabilizza, ci allontana dai valori profondi vendendoci ogni giorno a chi di turno. La natura, l’universo, le nostre origini vanno ascoltati. In natura non esiste il rifiuto o l’immondizia, tutto è utile e riciclato per una catena biologica intelligente e senza sprechi. L’uomo oggi è sommerso dai suoi stessi prodotti, annientato dalla sovrabbondanza di tutto ciò che è inutile alla felicità. Una piccolissima parte del pianeta, l’8% consuma più del restante 92% che è in miseria. Ma ci dicono che scarseggia l’energia.
La finanza è in balia di se stessa e delle proprie regole.
Dove abbiamo sbagliato? I modelli che utilizziamo devono essere ispirati alle leggi universali. Perché non ascoltare la saggezza del cosmo? Quando l’abbiamo fatto, in un passato non lontano, la società si è evoluta nel bene comune…
Sei d’accordo?
Un abbraccio, Jack!

mercoledì 3 agosto 2011

Psicologia del Miglioramento Blog Migliora!

Posted by Francesco Perrelli with 2 comments
Ciao a tutti. 

Spero stiate organizzandovi per le meritate vacanze, che non significa necessariamente viaggiare, andare lontano, spendere soldi.
Cogliete invece l'occasione per far rinascere una parte di voi. Quella parte che non avete tempo di ascoltare da troppo tempo ma che c'è e cerca in tutti i modi di farsi sentire. Nei momenti in cui avvertite una certa stanchezza, insicurezza, delusione, senza capire perché, ebbene sappiate che è proprio quella parte, spesso quella più infantile, il bambino che alberga in ognuno, che vorrebbe guardarvi in faccia per ricordarvi come eravate, come vorreste tornare ad essere. Come? Direte voi.
Più spensierati, almeno ogni tanto, non si può essere perennemente focalizzati sugli impegni, sulle responsabilità, sull'occuparsi di cose, oggetti, piuttosto che di sensazioni, emozioni, valori profondi e perché no, divertimento.    


Insomma controllatevi un po' meno, siamo sempre a controllarci, se abbiamo fatto bene questo, quest'altro, se potevamo dare di più, se ci siamo dimenticati qualcosa... Questo occupa troppa energia, fa 'si che una volta a casa dopo un' intensa giornata di lavoro, la mente continui a lavorare perché se vi chiedete cosa potevate fare di più, il cervello cercherà incessantemente la risposta e state certi, la troverà! Qualcuno che ha già letto l'ebook Le Fondamenta - I più efficaci strumenti di crescita personale capirà molto meglio questo discorso.

Se vi chiedete sempre cosa potevate dare di più, prima o poi avrete la risposta e non finirete mai di volervi correggere sentendovi perennemente "non a posto", in errore. Certo non voglio dire che è totalmente sbagliato ma non deve diventare un'ossessione. Ricordatevi ogni tanto di dirvi "ma sì, è andata com’è andata e va bene così, non devo necessariamente inseguire la perfezione". Vi assicuro che se fatto dopo periodi in cui vi siete impegnati molto, proverete subito una sensazione di pace, di rilassamento. E' una società, la nostra, impazzita di velocità, straripante d’informazioni da stordirsi.

Le tecnologie permettono alle informazioni di raggiungerci praticamente in ogni istante e in ogni luogo, creando quasi dipendenza. Bisogna fare lo sforzo di non cedere sempre e comunque, tanto quando avremo bisogno delle informazioni per fare una determinata cosa, saremo capaci di cercarle solo in quel momento, senza sprechi di tempo ed energie.
Per dirla con una regola del marketing, c'è perfino troppa offerta rispetto a una reale domanda. Troppe notizie, troppi canali d’informazione, troppa  TV e digitali per tutti i gusti, troppo cibo, troppi oggetti, troppa tecnologia. Ma di contro, vi chiedo, non ci sono troppo pochi valori, poche


emozioni benefiche, poche idee a beneficio della comunità?




In tutto questo frastuono mai come in questa estate bisogna dire STOP! Staccare letteralmente "la spina" a tutta questa tecnologia, lo dico proprio io che la utilizzo per lavoro 10/12 ore il giorno, ma è una provocazione e una riflessione allo stesso tempo. Credo che potrete riuscirvi a ricaricare di un'energia positiva se rallentaste un po' in generale i ritmi delle vostre giornate. Fatelo in questi giorni di vacanza che vi aspettano. Provate a seguire queste poche regole:

1- Pochi oggetti, il minimo indispensabile
2- Poco o possibilmente niente PC, social network, Iphone e palmari vari
3- Poche cose ma naturali, luoghi riposanti, un buon libro, cibo sano, ascoltate della musica nuova
4- Sperimentate cose nuove che da tempo rinviate
5- Cercate dentro di voi le risposte ad alcune cose che non capite, perché ci sono!
6- Cercate la solitudine, la contemplazione, cercatevi, ascoltatevi, parlatevi.
...ce ne sarebbero tantissimi di suggerimenti, sarebbe bello sentire altre vostre idee nei commenti.

Prima di augurarvi buone vacanze, per chi non le ha fatte, vi ricordo qualche aggiornamento su Psicologia del Miglioramento Blog. Se qualcuno l'ha notato è stata migliorata la grafica dell' intestazione, più gradevole, ma soprattutto molti in queste ore stanno leggendo i primi capitoli dell' Ebook  per cui se ancora non l'hai fatto vai subito alla pagina del libro gratis Le fondamenta e iscriviti per riceverlo comodamente sul tuo PC.


Buone vacanze e buon Miglioramento a tutti.

Un abbraccio, Jack PdM.








lunedì 18 luglio 2011

PNL Cos’è la Programmazione Neuro Linguistica?



Un attimo d'attenzione! Questa parte relativa alla PNL è probabilmente la più importante di tutto il progetto Le fondamenta. Molto semplicemente per chi ancora non ha nemmeno idea dell’esistenza di questa materia, io la definisco Comunicazione Evoluta Intelligente. La sigla stessa ci ricorda le sue origini. Nasce infatti dalla fusione del pensiero di due grandi geni del comportamento umano quali il linguista John Grinder e Richard Bandler, fusione tra comunicazione e programmazione utilizzata per i computer.



Da wikipedia:
L'Oxford English Dictionary descrive la PNL come "un modello di comunicazione interpersonale che si occupa principalmente della relazione fra gli schemi di comportamento di successo e le esperienze soggettive (in particolare gli schemi di pensiero) che ne sono alla base" e “un sistema di terapia alternativa basato su questo che cerca di istruire le persone all'autoconsapevolezza e alla comunicazione efficace, e a cambiare i propri schemi di comportamento mentale ed emozionale".
Secondo i fondatori del movimento, Richard Bandler e il linguista John Grinder, la PNL sarebbe strumentale "all'individuazione delle modalità per aiutare le persone ad avere vite migliori, più complete e più ricche".
La storia infatti racconta che i due hanno avuto l’intuizione di comprendere che le persone possono in qualche modo “essere programmate” , permettetemi di dire, un po’ come i computer. Quest’ ultimi è risaputo che siano il risultato di decenni di studi nei quali l’uomo voleva automatizzare e rendere più veloci tutte le sue attività. Oggi non ci scandalizza più il fatto che i computer sostituiscono l’uomo stesso in svariati lavori. 



Un computer nasce con potenzialità enormi ma senza essere programmato è completamente inutile. C’è bisogno di caricare al suo interno il sistema operativo, la lingua in base al paese nel quale è venduto o seconda le necessità del proprietario. Durante la sua vita è costantemente aggiornato, questo perché deve restare al passo con il mondo che cambia, ma è possibile aggiungere continuamente risorse per fare meglio sempre più attività ma anche antivirus affinché si difenda dagli attacchi di software dannosi.

Ora non vi sembra che, anche se con le dovute riserve, un essere umano sia abbastanza paragonabile a tutto questo? Ed è talmente vero proprio perché i computer fin dai primi modelli sono una continua imitazione della vita umana.
Vi faccio un altro paragone più attuale. I social networks non sono forse il tentativo instancabile di replicare le interazioni tra le persone? Sono stati sviluppati imitando il comportamento sociale degli individui, il loro modo di scambiare informazioni, “condividere” emozioni e/o esperienze, aggregarsi secondo hobby, interessi ecc. 


Strumenti base della PNL sono La legge della varietà indispensabile  e il Rapport




La prima derivante dalla cibernetica dice che 
In un qualsiasi sistema (di uomini o macchine) quando tutti gli altri fattori sono uguali, sarà l’individuo (uomo o macchina) capace del maggior numero di reazioni a prenderne il controllo. Semplicemente vuol dire che se il tuo comportamento riesce a mettere in pratica più soluzioni di un’altra persona dovresti avere la possibilità di controllare il rapporto.
Il rapport invece è una sintonia all'interno di un sistema di persone, un accordarsi nella comunicazione evitando o limitando conflitti e disaccordi, anche chiamata empatia.


Imparare a creare rapidamente Rapport in maniera costruttiva moltiplica il successo della comunicazione stessa, le vendite nel commercio, le trattative in qualunque campo.




...(continua nella seconda parte dell'Ebook Le fondamenta)



venerdì 10 giugno 2011

Psicologia del Miglioramento Blog è vivo!

Posted by Francesco Perrelli with No comments
Ciao a tutti innanzitutto.

Lo so, era un po' che non scrivevo ma ci siamo quasi .
Dunque molti ormai attendono il fatidico momento in cui riceveranno l'ebook  "Le Fondamenta - I migliori strumenti di crescita personale" anche se qualcuno non ci sperava più. In giro sul web se ne parla e la curiosità cresce ogni giorno ma vi svelo che non mi piace fare cose che poi non lasciano il segno per cui non ve ne pentirete assolutamente. Al contrario di altri ebook del settore questo è un concentrato di circa 10 anni di studi in 5/6 discipline differenti che vanno dalla manipolazione di massa dei mass-media alle religioni e perfino alle ultime scoperte sulla fisica quantistica. Ora non spaventatevi per i paroloni, era per rendere l'idea della novità del nuovo settore che ho denominato PsicoProdotti, cioè risorse intelligenti nel campo della formazione, psicologia, coaching, crescita personale.

Uno dei primi PsicoProdotti sarà forse una raccolta delle più potenti frasi motivanti scelte tra quelle dei motivatori numero 1 al mondo.

Per cui solo per poco tempo ancora chi si iscriverà alla lista per ricevere Le Fondamenta riceverà completamente gratis la versione integrale. 
Infatti tra pochi giorni sarànno inviate le email automatiche che vi faranno accedere all'ebook.

Visto l'enorme successo per il progetto ancora in fase di partenza chi si iscriverà più in la nel tempo potrà ricevere solo la prima parte "Chi siamo" sempre gratuitamente e successivamente decidere di acquistare la seconda parte "Chi vogliamo essere" ad una cifra comunque simbolica che verrà investita nel progetto stesso del blog.

Prima di lasciarvi e andare a dormire visto l'orario, chiedo scusa a chi ha fatto dei commenti ad alcuni articoli e questi sono stati moderati e pubblicati solo dopo alcuni giorni, con un po' di ritardo. Chiedo scusa ancora e grazie ancora per i commenti a cui vi ho anche risposto.

Per qualunque domanda non pensateci più di tanto, scrivete, scrivete, scrivete, commentate, commentate.

Un abbraccio da Jack!

giovedì 24 febbraio 2011


Cosa sono i tuoi valori e le tue regole? A che servono? Come utilizzarle?

I valori sono stati emotivi di piacere che vorremmo provare sempre o quelli di dolore per i quali faremmo di tutto pur di evitarli.
Sono detti per questa distinzione di avanzamento (gioia, amore, amicizia, crescita, realizzazione, successo) o allontanamento (tristezza, depressione, solitudine, fallimento).
Esistono anche valori finali e veicolanti. Nel comprare un oggetto, ad esempio, spesso siamo spinti dal valore veicolante. Pensiamo che quell’ oggetto abbia per noi un certo valore per il quale dobbiamo possederlo mentre è solo un veicolo per apparire eleganti nel caso di un vestito, essere alla moda con gli occhiali da sole della marca rinomata. In altre parole inseguiamo uno stato emotivo attraverso l’oggetto.

Si può essere infelici pur raggiungendo tanti valori veicolanti come  denaro, carriera, figli, rapporti e invece la vera felicità risiede nel vivere in piena sintonia con i nostri valori finali.
Anche tu come tutti hai inconsciamente una personale scala di valori di avanzamento. Scriverli ti aiuterà a conoscerli forse per la prima volta per cui sceglili tra quelli di seguito e fanne un elenco in ordine di importanza:
Amore-Fede-Felicità-Avventura-Divertimento-Sincerità-Ambizione-Salute-Passione-Potere-Successo-Orgoglio-Contribuire-Sicurezza-Comodità-Rispetto-Libertà-Generosità-Impegno-Autostima.

Comincia dal primo della lista confrontandolo man mano con tutti gli altri chiedendoti se è più o meno importante per te, scambiandoli eventualmente di posto. Puoi anche aggiungerne qualcuno che non vedi nella lista. Quando avrai completato tutti i raffronti sarai di fronte alla tua personale bussola di valori di avanzamento, quelli che ti fanno provare piacere e sui quali basi la tua esistenza. Ma è anche una straordinaria radiografia del tipo di vita che stai conducendo poiché racconta cosa stai cercando dall’esistenza e cosa potrebbe crearti problemi.

Per completare però avrai bisogno anche della tua scala di valori di allontanamento che sceglierai tra i seguenti:
Umiliazione, Depressione, Rifiuto, Frustrazione, Gelosia, Insicurezza, Rabbia, Paura del giudizio, Senso di colpa, Apatia, Solitudine, Preoccupazione

E’ interessantissimo saper leggere oltre al significato dei singoli valori le dinamiche che questi possono generare nei comportamenti dato che siamo guidati simultaneamente dalle due liste che senza che ci accorgiamo di nulla lavorano dietro le quinte creando numerosi conflitti, veri e propri blocchi emotivi apparentemente inspiegabili.
Avere in cima alla lista dei valori di avanzamento il successo e in cima a quella dei valori di allontanamento il rifiuto o la paura del giudizio costituirà un conflitto che annulla qualsiasi nostro progetto facendolo finire con forme di auto sabotaggio.
Prendere decisioni non sarà altro quindi che aver chiara la scala di valori. Cosa però ci dice se e quando stiamo rispettando i nostri valori? Sono le regole.
Abbiamo una regola per qualsiasi cosa. Le regole sono i controllori del comportamento; se accade questo farò in questo modo e proverò questa emozione. Cosa deve accadere per farti sentire realizzato? Devi essere ricco? Devi diventare un attore o un politico? Possedere tutti i conforts? O semplicemente apprezzare la natura?

E’ incredibile come la gente abbia un’infinità di regole per essere infelice quindi provare dolore  e pochissime per essere felice e provare piacere. Per alcuni il divario è così enorme che per loro è praticamente impossibile il solo pensiero di stare bene. Diventa una condizione, un’ abitudine, il loro stato di confort. Se ne uscissero solo un attimo proverebbero un disagio tremendo somatizzando la loro stessa condizione che finisce per diventare cronica. Prigionieri della loro mente.

Fateci caso, le persone più sofisticate hanno sempre qualcosa che non va, hanno subito da ridire e lamentarsi. Questo perché hanno troppe regole che devono essere rispettate per godersi i momenti, ed ecco che sono pronte a trovare difetti in tutto, la pioggia rovina la giornata intera, il caffè del bar non era abbastanza caldo, la sua squadra preferita ha perso la partita, il figlio ha preso un brutto voto a scuola, ha un po’ di raffreddore ecc. ecc. Troverebbero mille motivi ogni giorno per non essere contenti, come potrebbero essere felici? Hanno decine e decine di regole che prima devono essere tutte soddisfatte.



In linea di massima meno regole si hanno più ci si gode la vita. Scegli il giusto numero di regole in modo che ti facciano sentire il più possibile piacere.
Attenti perciò a scegliere delle regole intelligenti, potenzianti, flessibili ed utili. Le regole devono anche essere cambiate spesso perché noi cambiamo, la vita cambia. Il cambiamento deve diventare un alleato, non un ostacolo.
Una regola ti indebolisce e va cambiata quando:
a)   È impossibile da seguire (criteri complessi, numerosi , rigidi)
b)   Qualcosa che tu non puoi controllare determina se la regola viene seguita o no (es. se gli altri si comportno in un certo modo con me sono contento)
c)   Ti da solo poche possibilità di sentirti bene e tante per sentirti male (es. ti senti bene solo quando va tutto esattamente come avevi previsto ma ti senti male quando qualcos’altro va storto).


La prossima volta che avverti una sensazione poco piacevole chiediti quale regola è stata violata, le regole le decidi tu, tu le puoi cambiare a piacimento, decidi allora di provare sempre più piacere e meno dolore.

Noi creiamo le nostre regole.
Le nostre regole creano le nostre emozioni.
Le nostre emozioni condizionano la nostra vita.
Regole migliori fanno una vita migliore.
       Francesco Perrelli

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