giovedì 24 febbraio 2011


Cosa sono i tuoi valori e le tue regole? A che servono? Come utilizzarle?

I valori sono stati emotivi di piacere che vorremmo provare sempre o quelli di dolore per i quali faremmo di tutto pur di evitarli.
Sono detti per questa distinzione di avanzamento (gioia, amore, amicizia, crescita, realizzazione, successo) o allontanamento (tristezza, depressione, solitudine, fallimento).
Esistono anche valori finali e veicolanti. Nel comprare un oggetto, ad esempio, spesso siamo spinti dal valore veicolante. Pensiamo che quell’ oggetto abbia per noi un certo valore per il quale dobbiamo possederlo mentre è solo un veicolo per apparire eleganti nel caso di un vestito, essere alla moda con gli occhiali da sole della marca rinomata. In altre parole inseguiamo uno stato emotivo attraverso l’oggetto.

Si può essere infelici pur raggiungendo tanti valori veicolanti come  denaro, carriera, figli, rapporti e invece la vera felicità risiede nel vivere in piena sintonia con i nostri valori finali.
Anche tu come tutti hai inconsciamente una personale scala di valori di avanzamento. Scriverli ti aiuterà a conoscerli forse per la prima volta per cui sceglili tra quelli di seguito e fanne un elenco in ordine di importanza:
Amore-Fede-Felicità-Avventura-Divertimento-Sincerità-Ambizione-Salute-Passione-Potere-Successo-Orgoglio-Contribuire-Sicurezza-Comodità-Rispetto-Libertà-Generosità-Impegno-Autostima.

Comincia dal primo della lista confrontandolo man mano con tutti gli altri chiedendoti se è più o meno importante per te, scambiandoli eventualmente di posto. Puoi anche aggiungerne qualcuno che non vedi nella lista. Quando avrai completato tutti i raffronti sarai di fronte alla tua personale bussola di valori di avanzamento, quelli che ti fanno provare piacere e sui quali basi la tua esistenza. Ma è anche una straordinaria radiografia del tipo di vita che stai conducendo poiché racconta cosa stai cercando dall’esistenza e cosa potrebbe crearti problemi.

Per completare però avrai bisogno anche della tua scala di valori di allontanamento che sceglierai tra i seguenti:
Umiliazione, Depressione, Rifiuto, Frustrazione, Gelosia, Insicurezza, Rabbia, Paura del giudizio, Senso di colpa, Apatia, Solitudine, Preoccupazione

E’ interessantissimo saper leggere oltre al significato dei singoli valori le dinamiche che questi possono generare nei comportamenti dato che siamo guidati simultaneamente dalle due liste che senza che ci accorgiamo di nulla lavorano dietro le quinte creando numerosi conflitti, veri e propri blocchi emotivi apparentemente inspiegabili.
Avere in cima alla lista dei valori di avanzamento il successo e in cima a quella dei valori di allontanamento il rifiuto o la paura del giudizio costituirà un conflitto che annulla qualsiasi nostro progetto facendolo finire con forme di auto sabotaggio.
Prendere decisioni non sarà altro quindi che aver chiara la scala di valori. Cosa però ci dice se e quando stiamo rispettando i nostri valori? Sono le regole.
Abbiamo una regola per qualsiasi cosa. Le regole sono i controllori del comportamento; se accade questo farò in questo modo e proverò questa emozione. Cosa deve accadere per farti sentire realizzato? Devi essere ricco? Devi diventare un attore o un politico? Possedere tutti i conforts? O semplicemente apprezzare la natura?

E’ incredibile come la gente abbia un’infinità di regole per essere infelice quindi provare dolore  e pochissime per essere felice e provare piacere. Per alcuni il divario è così enorme che per loro è praticamente impossibile il solo pensiero di stare bene. Diventa una condizione, un’ abitudine, il loro stato di confort. Se ne uscissero solo un attimo proverebbero un disagio tremendo somatizzando la loro stessa condizione che finisce per diventare cronica. Prigionieri della loro mente.

Fateci caso, le persone più sofisticate hanno sempre qualcosa che non va, hanno subito da ridire e lamentarsi. Questo perché hanno troppe regole che devono essere rispettate per godersi i momenti, ed ecco che sono pronte a trovare difetti in tutto, la pioggia rovina la giornata intera, il caffè del bar non era abbastanza caldo, la sua squadra preferita ha perso la partita, il figlio ha preso un brutto voto a scuola, ha un po’ di raffreddore ecc. ecc. Troverebbero mille motivi ogni giorno per non essere contenti, come potrebbero essere felici? Hanno decine e decine di regole che prima devono essere tutte soddisfatte.



In linea di massima meno regole si hanno più ci si gode la vita. Scegli il giusto numero di regole in modo che ti facciano sentire il più possibile piacere.
Attenti perciò a scegliere delle regole intelligenti, potenzianti, flessibili ed utili. Le regole devono anche essere cambiate spesso perché noi cambiamo, la vita cambia. Il cambiamento deve diventare un alleato, non un ostacolo.
Una regola ti indebolisce e va cambiata quando:
a)   È impossibile da seguire (criteri complessi, numerosi , rigidi)
b)   Qualcosa che tu non puoi controllare determina se la regola viene seguita o no (es. se gli altri si comportno in un certo modo con me sono contento)
c)   Ti da solo poche possibilità di sentirti bene e tante per sentirti male (es. ti senti bene solo quando va tutto esattamente come avevi previsto ma ti senti male quando qualcos’altro va storto).


La prossima volta che avverti una sensazione poco piacevole chiediti quale regola è stata violata, le regole le decidi tu, tu le puoi cambiare a piacimento, decidi allora di provare sempre più piacere e meno dolore.

Noi creiamo le nostre regole.
Le nostre regole creano le nostre emozioni.
Le nostre emozioni condizionano la nostra vita.
Regole migliori fanno una vita migliore.
       Francesco Perrelli

sabato 12 febbraio 2011

Le domande sono le risposte

Posted by Francesco Perrelli with No comments

Cari amici lettori di Psicologia del Miglioramento Blog,
Nel frastuono e nella fretta della vita moderna in cui più o meno tutti corriamo come impazziti per portare a termine innumerevoli faccende quotidiane è molto difficile concentrarci sui nostri obiettivi di grande valore, sull’inseguire i nostri sogni, le nostre massime aspirazioni.
Lo strumento semplice ma estremamente potente sono le domande.

Tutto il nostro dialogo interiore, le interpretazioni che diamo agli avvenimenti, i significati di quello che ascoltiamo, i nostri condizionamenti, la nostra evoluzione non sono altro che il frutto di continue risposte alle interminabili domande che incessantemente la nostra mente si pone.

Le domande non servono solo a dare spiegazioni immediate a questioni sul perché, come, dove, quando,chi. Se utilizzate produttivamente sono le uniche a focalizzare immediatamente l’attenzione su un argomento o un’ area specifica.

Le domande poi hanno una caratteristica incredibile, non ammettono che non ci sia una risposta. Ogni domanda per bizzarra che possa essere vuole assolutamente che vi si risponda. Questo porta a dirigere il focus istantaneamente su ciò che la domanda vuole.

A volte ci chiediamo delle cose e proprio non sappiamo trovare risposte. Riprendiamo così i nostri impegni tralasciando la cosa come se non avesse soluzione. Accade però che magari dopo mezz’ora, 2 ore, 3 ore improvvisamente ci viene alla mente la risposta mentre siamo intenti in tutt’altro. Ci siamo occupati di altre cose ma la nostra mente ha continuato a cercare la risposta a quella domanda finché non l’ha trovata.

Ecco che utilizzando un certo tipo di domande è possibile tenere salda la rotta sulla via che abbiamo scelto per raggiungere i nostri traguardi.  Ma attenzione perché purtroppo anche le domande se utilizzate in modo non costruttivo ci condurranno fuori strada, rafforzeranno i condizionamenti, abbasseranno la personale autostima.

Bisogna quindi fare le giuste differenze tra domande potenzianti,evolutive o costruttive e quelle nocive,involutive, distruttive.

Il cervello è capace di darci qualsiasi risposta a qualsiasi domanda. A domande stupide corrisponderanno risposte stupide. A domande potenzianti saranno date risposte potenzianti e così via.

In momenti di difficoltà sono molti che si chiedono “Perché tutto va storto?”.A questa domanda la mente cercherà assolutamente una risposta e prima o poi ci dirà perché tutto va storto, troverà l’alibi che farà sentirci ancora più sconfitti. Perché accade ciò. Perché sono domande inutili, dannose e prive di verità in quanto mai per nessuno va “tutto storto”!

Altri esempi sono:
·         Ma perché proprio a me?
·         Perché sono sfortunato?
·         Perché le cose non cambiano mai?

Esempi di domande potenzianti,risolutive:
·         Cosa c’è di straordinario per la mia evoluzione/crescita in questo?
·         Quali sono tutte le cose che posso imparare da questa situazione?
·         Come posso uscirne vincitore?
Come posso trovare la migliore comunicazione con questa persona?

Come cambierebbe la tua vita se ti facessi le
domande più potenzianti per te e ti impegnassi
ogni giorno a realizzare le risposte?
Jack Psicologia del Miglioramento Blog

 Tratto dall' Ebook Le fondamenta.Gratis su questo Blog.

P.S. il libro gratuito Le fondamenta è in arrivo ormai.
Ebook Gratuito per Te
Commentate, commentate, commentate.

Un abbraccio di miglioramento da Jack PdM.

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