(articolo tratto da: Le fondamenta, l'Ebook Gratuito di Psicologia del Miglioramento Blog)
Pensa a quante volte hai rimandato qualcosa il più possibile.
Una telefonata, la rottura di una relazione, prendere una decisione. Lo hai fatto perché un tuo schema associava dolore all’agire. Ma poi quando la cosa importante non è stata più procrastinabile cosa hai fatto? L’hai comunque portata a termine.
Semplicemente non agire è diventato più doloroso che agire. Hai spostato l’associazione del dolore. La prossima volta quindi puoi chiederti “Se non agisco adesso eviterò dolore ma quanto ne proverò invece più in la?”.
Piacere e dolore dominano la nostra vita, lo vogliamo o no. Sono gli eterni antagonisti e possiamo riconoscerli in qualsiasi situazione.
Pensateci. Tutte le nostre decisioni sono dipendenti dal voler allontanarci dal dolore, dalla sofferenza grande o piccola per poterci avvicinarci il più possibile al piacere.
Cosa vuol dire? Semplicemente che quando dobbiamo rispondere a un invito, scegliere il tipo di lavoro, l'auto nuova, perfino il partner, ebbene ci chiediamo inconsciamente quanto la nuova situazione ci avvicini al piacere, o meglio a ciò che crediamo possa farci stare bene e contemporaneamente quanto ci allontana dai dispiaceri, da tutte le sensazioni o emozioni che reputiamo negative.
Così ad esempio se dobbiamo decidere di dimagrire, per darci coraggio subito cominciamo a pensare che miglioreremo la nostra salute, potremo indossare abiti più alla moda e ci sentiremo più sicuri tra gli altri.
Simultaneamente una parte che è in tutti noi, quella dell'auto-sabotaggio cerca di allontanarci dal dolore della fatica, la fatica di correre e sudare, di privarci dei cibi dolci, dell'impegno di fare il borsone per la palestra ecc. ecc.
Pensateci. Tutte le nostre decisioni sono dipendenti dal voler allontanarci dal dolore, dalla sofferenza grande o piccola per poterci avvicinarci il più possibile al piacere.
Cosa vuol dire? Semplicemente che quando dobbiamo rispondere a un invito, scegliere il tipo di lavoro, l'auto nuova, perfino il partner, ebbene ci chiediamo inconsciamente quanto la nuova situazione ci avvicini al piacere, o meglio a ciò che crediamo possa farci stare bene e contemporaneamente quanto ci allontana dai dispiaceri, da tutte le sensazioni o emozioni che reputiamo negative.
Così ad esempio se dobbiamo decidere di dimagrire, per darci coraggio subito cominciamo a pensare che miglioreremo la nostra salute, potremo indossare abiti più alla moda e ci sentiremo più sicuri tra gli altri.
Simultaneamente una parte che è in tutti noi, quella dell'auto-sabotaggio cerca di allontanarci dal dolore della fatica, la fatica di correre e sudare, di privarci dei cibi dolci, dell'impegno di fare il borsone per la palestra ecc. ecc.
Una regola del piacere/dolore è quella secondo la quale le persone fanno molto di più per evitare dolore che non per avvicinarsi al piacere. Cioè ha come priorità nelle singole scelte quotidiane prima quella di fuggire da qualsiasi disagio in qualsiasi forma e solo in un secondo momento si riserva il raggiungimento del piacere. Ne deriva che la stragrande maggioranza della gente passa il tempo a organizzarsi per difendere quello che ha piuttosto che accrescerlo o migliorarlo.
Quello che puoi imparare da questa lezione cambiando immediatamente è associare dolore sufficiente al fatto che non cercherai di mettere in pratica le nozioni di questo libro. Devi scriverti su un foglio o su un’agenda “Io metterò in pratica i consigli letti così andrò in direzione del piacere altrimenti proverò ancora più dolore in futuro per non aver voluto migliorarmi”.
Se ne può parlare per libri interi su quest'argomento in quanto è possibile applicare tecniche specifiche per utilizzare il dolore e il piacere a nostro vantaggio.
Il piacere come abbiamo visto nella visualizzazione ha un potere grandioso che è quello di innescare sensazioni positive permettendoci di superare ostacoli in apparenza insormontabili. Il dolore è associato a vizi come il fumo o l'alcool nelle cure per l'eliminazione di dipendenze.
Associando opportunamente dolore all'oggetto del "vizio" o della "dipendenza" si abitua lentamente il soggetto a disgustare il gesto radicato nelle sue abitudini. Di pari passo si costruisce piacere, sensazioni benefiche di grande impatto emotivo in una nuova abitudine sostitutiva del vizio. Questo da successo ai percorsi di terapia cognitivo-comportamentale nei quali si sostituiscono comportamenti costruttivi (piacere) ad altri distruttivi come manie (dolore).
Vorrei darvi piccoli esercizi per provare su voi stessi come migliorare facilmente una volta appresi alcuni funzionamenti della vostra straordinaria mente.
Provate già da subito a cercare in ogni vostro comportamento se state fuggendo da qualcosa di negativo, spiacevole e/o avvicinandovi al raggiungimento del piacere.
Quando ad esempio non riuscite a prendere una decisione fatevi le seguenti domande:
a- Che dolore/dispiacere/fastidio associo alla scelta?
b- C’è qualche dolore sia che io faccia questa cosa sia che non la faccia?
c- C’è qualche piacere nel non agire?
d- Cosa mi costerà non decidere subito?
Il dolore puo’ diventare il più grande degli alleati.
Le cose a cui associ dolore e piacere formano il tuo destino.
La vita puo’ essere vissuta nell’ impegno di provare
grande piacere e meno dolore possibile.
Anthony Robbins
Complimenti, condivido in pieno, ho prenotato l'Ebook gratuito, grazie....Vi seguirò!
RispondiEliminaAlessandra - Piacenza